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Vicenza Citta' Palladiana

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Vicenza ed Andrea Palladio "l’architetto rinascimentale conosciuto in tutto il mondo".

L’UNESCO ha riconosciuto ventiquattro ville e ventitre palazzi della città di Vicenza come Patrimonio Mondiale.

Goethe, durante la sua permanenza a Vicenza, ammirando la citta' e le ville palladiane disse di Andrea Palladio:
«V'è davvero alcunchè di divino nei suoi progetti, nè meno della forza del grande poeta, che dalla verità e dalla finzione trae una terza realtà, affascinante nella sua fittizia esistenza.» (Goethe nel suo diario di viaggio in Italia)

Andrea Palladio

Il vero nome di Andrea Palladio era Andrea di Pietro della Gondola.
Nacque il 30 novembre 1508 a Padova, nella Repubblica di Venezia, da una famiglia di umili origini: il padre Pietro era mugnaio e la madre Marta donna di casa e mori' a Maser nel 1580 in condizioni economiche modeste.
A tredici anni inizio' a lavorare come apprendista scalpellino presso il laboratorio di Bartolomeo Cavazza in Padova e a studiare l’arte classica e la figurativa di grandi artisti.

Palladio e la fortuna di trasferirsi a Vicenza

Nel 1523, la famiglia si trasferì a Vicenza dove Andrea Palladio si è formato ed ha vissuto la maggior parte della vita.
Nel 1524 Andrea era già iscritto alla "fraglia dei muratori", e inizio' a lavorare per una dozzina d'anni nella rinomata bottega del costruttore Giovanni di Giacomo da Porlezza e dello scultore Girolamo Pittoni, con laboratorio in Pedemuro San Biagio, nella parte settentrionale di Vicenza.

Tra il 1535 e il 1538 ha conosciuto il nobile Gian Giorgio Trissino dal Vello d’Oro.
Gian Giorgio Trissino era un prestigioso diplomatico ben inserito nell’aristocrazia ed un colto letterato importante nella cultura rinascimentale.
Durante la ristrutturazione della propria villa, incontro' Andrea di Pietro tra le maestranze impiegate nel cantiere e, dopo averne notato il talento, decise di prendersi cura della sua formazione culturale indirizzandolo allo studio e l’osservazione della bellezza dell’architettura classica.
Ispirandosi a Pallade, dea della saggezza, ed a un personaggio del poema che stava scrivendo, gli ha dato il raffinato soprannome di "Palladio";.

Nel 1540, sotto il Governo Veneziano, Vicenza inizia un periodo d’oro diventando un centro di primaria importanza.
L’aristocrazia veneziana riorganizza la città e le sue campagne e a Andrea Palladio viene incaricato di progettare le nuove residenze per i nobili.
La città si adorna di meravigliosi palazzi privati e pubblici e nelle campagne vengono progettate ville straordinarie.
Dal 1550, dopo la morte di Trissino, Andrea Palladio inizio' a collaborare con Daniele Barbaro, grande studioso dell’architettura antica e patriarca di Aquileia.
Andrea Barbaro, appartenente a una tra le più importanti famiglie patrizie veneziane, divento' presto suo mentore.
Andrea Palladio ricevette la qualifica di cittadino e di architetto ufficiale della Serenissima e ha progettato ville, palazzi, basiliche e monumenti, soprattutto nel Veneto.

Le “Ville Palladiane”

La reputazione di Andrea Palladio si è fondata sulla sua abilità nel disegnare e progettare ville le "Ville palladiane";.
Palladio ha progettato anche molti palazzi, due in particolare sono molto importanti e suggestivi:
- La Basilica Palladiana è per eccellenza il simbolo artistico della città di Vicenza riconosciuto come Monumento Nazionale.
Il termine basilica è ispirato all’antica Roma quando veniva usato per indicare gli edifici pubblici a forma rettangolare.
- Il Teatro Olimpico è il più antico teatro stabile coperto del mondo con sfarzosi interni creati con materiali poveri.
È ispirato allo stile classico e ha famose scene disegnate dal famoso architetto e scenografo Vincenzo Scamozzi.
È stato inaugurato nel 1585.

La Pietra Bianca

Andrea Palladio diventa famoso per l’uso della Pietra Bianca
La Pietra Bianca di Vicenza è una pietra, chiara e tenera, cavata dalle montagne vicentine, in particolare dai colli Berici, da Valchiampo e dall’Altopiano di Asiago.
Andrea Palladio l’ha studiata a lungo, diventandone un profondo conoscitore.
L’ha utilizzata per i basamenti, le colonne, i capitelli, gli architravi, i fregi e le scalinate.
La facilità di lavorazione e la grande quantità disponibile gli hanno permesso di garantire un aspetto maestoso alle proprie opere.
Era anche un abile maestro nell’usare materiali poveri come mattoni intonacati, stucco e legno per ottenere effetti monumentali.

“I quattro libri dell’architettura”

Andrea Palladio scrisse "I quattro libri dell’architettura";
"I quattro libri dell’architettura"; sono un celebre trattato pubblicato a Venezia nel 1570 ed una opera d’arte che ha influenzato l’architettura successiva.
Ogni libro tratta argomenti differenti e contiene informazioni sui materiali, sulle tecniche costruttive di palazzi, strade, ponti e piazze realizzate dai greci e dai latini, tavole disegnate a mano raffiguranti gli ordini architettonici e rilievi di antichi edifici romani.
Ci sono disegni fatti a mano e progetti architettonici di ville patrizie e palazzi pubblici, alcuni realizzati mentre era in vita, altri completati molti anni dopo.
Riteneva che le dimensioni di un edificio pubblico o di una villa, dei suoi elementi costruttivi e stilistici, potevano essere ricavate dalle tavole pubblicate nel trattato, nel rispetto di regole formali e proporzionali.
Nella stesura dei libri e dei suoi progetti si è ispirato alle opere di Marco Vitruvio Pollione, architetto romano attivo nella seconda metà del I secolo a.C., considerato il più famoso teorico dell’architettura.

Il Palladianesimo

L’eredità di Andrea Palladio è un patrimonio mondiale.
Palladio ha innovato la purezza e la semplicità dell’architettura classica, costruendo opere in armonia con l’uomo e la natura.
È diventato maestro della proporzione, della luce e della materia.
Attraverso lo studio dell’antichità classica greco-romana e i rilievi delle grandiose rovine, ha reinventato un nuovo stile cambiando per sempre la storia dell’architettura, soprattutto quella occidentale.
I suoi ideali di simmetria, ordine, perfezione ed eleganza si sono fusi in un vero e proprio stile: il Palladianesimo.
Questo movimento sia stilistico sia culturale si è sviluppato fino al XVIII secolo e si diffuse prima in Europa poi nel resto del mondo con intuizioni e soluzioni architettoniche valide ancor oggi.

Palladio conquista l’America

Alla fine del XVIII secolo, il Palladianesimo era già molto diffuso anche nell’America settentrionale.
Nel 2010 il Congresso degli Stati Uniti d’America ha dichiarato Palladio "Padre dell’architettura americana"; in quanto i "Quattro Libri dell’Architettura"; hanno costituito una fonte primaria della progettazione classica per molti architetti e costruttori negli Stati Uniti.
La Borsa di Wall Street a New York, la Casa Bianca e il Congresso a Washington così come molte sedi dei governatori dei 50 stati dell’Unione sono stati costruiti seguendo i suoi modelli.
In suo onore è stato istituito l’unico premio architettonico nazionale "Palladio Award"; per l’interpretazione creativa e l’eccellenza nel design classico e tradizionale.

Palladio Museum

Il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio è un istituto di ricerca dedicato alla storia dell’architettura per gli studiosi di tutto il mondo.
Promuove ricerche, pubblica libri e organizza mostre, corsi e seminari sull’architettura sia antica sia moderna.
È stato fondato a Vicenza nel 1958 grazie al contributo di Enti pubblici e grandi studiosi dell’epoca per salvaguardare la cultura palladiana e il patrimonio architettonico vicentino e veneto, devastato dalle guerre.
Ha sede nel Palazzo Barbarano, progettato da Andrea Palladio, assieme al Palladio Museum.
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